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Gli incantevoli attimi di Rebecca Dautremer

Secondo la definizione di Platone, attimo è “il punto di arrivo e di partenza di ciò che si muove verso lo stare fermo e di ciò che sta fermo verso il muoversi” concetto ripreso da Kierkegaard quando definisce la nascita della religione come l'irrompere dell'eternità nel tempo. Secondo il filosofo tedesco la vita dell’Universo non si sviluppa seguendo il tempo linearmente, ma ripete eternamente un certo corso rimanendo sempre se stesso, l’Universo rinasce e perisce secondo cicli temporali ben precisi e necessari. Heidegger invece, astrae da ogni implicazione religiosa e considera l'attimo il “presente autentico” mettendolo in opposizione all'ora, Jaspers a sua volta vede nell'attimo la “totalità del reale, la presenza dell'eterno”.
Per Nietzsche tutto quel che esiste è un eterno presente: l’individuo si riappropria così del proprio tempo, primo passo per liberarsi delle logiche tradizionali cristianizzanti che reputano il futuro ben più importante del passato e impongono una vita secondo schemi come quello della salvezza divina.
Nell’eterna lotta che l’essere umano combatte contro il tempo, forse l’unica possibilità di vittoria sta nel catturarne l’essenza e vivere il presente, essendo responsabili sulla forza e sul valore dell’attimo presente… il giorno non aspetta, il sole sorge e tramonta senza attendere la nostra presenza, inseguiamo disperatamente qualcosa, interpretando la vita secondo un finale, un significato.
Il tempo, il presente, l’attimo che fugge.
Dobbiamo solo accettare di esistere nel presente e di amare gli attimi che fuggono via, e raccoglierli in infiniti attimi nel teatro della vita, l’arte del “qui e ora”.
Qual è il valore dell’istante, dentro i tanti istanti, dei secondi, dei minuti, delle ore, dei giorni di una vita? Da questo pensiero, probabilmente, Rébecca Dautreemer crea la sua meravigliosa opera Un attimo soltanto, un albo illustrato che continua la sua poetica creazione, innegabilmente di straordinaria bellezza nella storia dell’arte del disegno e dell’illustrazione.
«Ti accorgerai presto che la storia di questo libro dura un attimo.
Un attimo soltanto.
Uno solo.
Come?
Un’unica immagine per raccontare un solo attimo senza importanza? Ma chi vogliono prendere in giro? Sarà davvero un libro?! Va bene, capisco che tu te lo chieda. Ma guarda quanta gente c’è in questa immagine. Tantissima. […] Ognuno di loro ha vissuto quest’attimo. E ognuno di loro meritava di farlo»

Rebecca raccoglie granelli di sabbia di storie sul palcoscenico della vita. Lo fa senza il desiderio di essere esaustiva bensì cercando di restare in quel briciolo d’istante che esisterà in relazione con l’altro, libero di cercare il proprio tempo, il proprio attimo danzante.
"Ci hai mai pensato?
In ogni attimo che vivi, se senti il cuore che batte, l’aria che respiri nelle narici, il peso del corpo sul pavimento e la luce davanti agli occhi, e se in quello stesso istante pensi alle innumerevoli persone che vivono e respirano attorno a te, a quelle vicine e lontane, a quelle che conosci e ad altre che non conosci, a quelle che sono felici, infelici, ricche o povere, sotto il sole o al freddo, e a tutte le altre alle quali non riesci nemmeno a pensare tanto sono numerose, se pensi che anche loro condividono esattamente il tuo stesso attimo… se pensi all’aria, al peso del corpo, alla luce…”

Come con una fotografia (…è cosi che io raccolgo attimi) Rebecca insegue quella luce per immortalare l’attimo. A tutte le domande, a qualcuna si risponde, a tutte le altre, resta il mistero.
Il formato del libro, di grande dimensione, suggerisce una particolare lettura: dopo averlo aperto, come a guardare le stelle, bisogna sedersi per terra e farlo scorrere lungo tutto il pavimento per poter silenziosamente, ammirarlo in tutta la sua bellezza. Attraverso la matita di Rebecca Dautremer, come in un teatro, lo spettacolo esiste appena si accendono le luci e si apre il sipario, e un attimo dopo la chiusura dello stesso, non esiste più. Come la vita reale, non può essere rinchiuso in un libro, ma le creature di Rebecca sono custodite in un libro e sono libere, si muovono, parlano, danzano, come attori e attrici recitano con ogni singolo movimento del corpo, ogni singola espressione si compie lì, in quel momento, in quel preciso istante, come se tutto accadesse per la prima e forse unica volta.
Vi ritroverete immersi in un mondo pieno e ricco d’arte, come in un quadro di Brugel, tra natura e umanità , tra paesaggi e scene di vita quotidina, spesso rese in senso umoristico, caricaturale e grottesco, attraverso una minuziosità di particolari tipici della pittura fiamminga. E allo stesso modo non si può non ricordare l’artista Beatrix Potter con le sue storie e illustrazioni, la sua passione per il mondo naturale e gli animali, proprio come il mondo che crea Rebecca e che in un attimo soltanto vede il suo Jacominus in altre ore felici.
Le doti artistiche di Rebecca Dautremer emergono più che mai in questo immenso spazio, ben sette tavole che si aprono lungamente: dalla prospettiva all’animazione dei personaggi, tutto è costruito e progettato alla perfezione. Sullo sfondo la valle e due piccole mongolfiere pronte al volo, un cinghiale con sotto al braccio un giornale fuma il sigaro, uccelli, orsi, conigli, il Tricot Club, una libreria, un teatro e il furgoncino della cremeria di Martin, il campanile, la mongolfiera in volo e un carosello. Una giostra di cento anime che pullulano da piccole figure sullo sfondo a le grandissime figure che sembrano venirci incontro in primo piano con un’impressionante tridimensionalità che ci fa perdere nella dinamicità di tante piccole scene animate.
Rebecca inserisce nella lunga striscia anche il negativo o meglio una riproduzione identica del recto, ma nella forma dello schizzo, l’abbozzo non ancora perfezionato dai colori e puntellato gentilmente da numero - dall’1 al 100. I protagonisti di quest’attimo infatti, colti in quel millesimo di secondo è servito all’autrice per immaginarseli lì, ciascuno con la sua storia, dentro e fuori, e viceversa.
Jan Gainsborough, Beatrix, Martin, Extravaganza, Nino, Benedetto, la signora de Paris, Francesco, Clementina, Kris, il Milionario, Josè, Piuma, Furio, Isadora, Agneta, Giuseppe, Luisella, Darius, Thomas, Zabel e Mabel, La poetessa, Noemi, Stefano, Paolina, Cesare, Alice, Cleo, Leone e Napoleone, Emilio, Maria, Odile, Dolce e… Jacominus che “sentì un calore invadergli le guance, poi il cuore, poi tutto il corpo. Gli sembrava di fluttuare, e di essere felice come mai avrebbe creduto…”
Ogni schizzo di Rebecca non è una semplice riproduzione del personaggio, ma una serie di ritratti, di vite autonome da ricercare nella folla.
Provate a cercare la gatta Extravaganza…
Questo libro, universo di Jacominus Gainsborough, protagonista amatissimo di un altro libro di Rebecca Dautremer, si può leggere nel modo che si preferisce: immaginare la storia dei personaggi, inventare l’attimo, farsi trascinare, ricostruire relazioni e azioni di tutti i personaggi, oppure ascoltare l’artista Dautremer, centimetro dopo centimetro, ad ogni linea.
L’unicità di quest’opera è il valore che l’istante ha, oltre il proprio. Gli istanti degli altri si intrecciano inevitabilmente come gesti rivolti all’intero universo, fatto di poesia.
Se il mondo fosse stato più giusto… se la signora Magloire non avesse perso l’ago, se Irene non avesse mai commesso sciocchezze, se Agneta avesse saputo rivelare il suo amore, se Giuseppe l’avesse incontrata prima, se Beatrix non avesse fatto di testa sua… “insomma fu proprio un attimo soltanto, pieno di se e di ma, come ogni altro.”

Le creazioni di Rebecca, tra cui i nuovi schizzi preparatori di un prossimo libro “Formidable”, sono in mostra a Bologna dall’otto al trenta marzo 2023 nelle stanze di Alchemilla, a Palazzo Vizzani.
Via Santo Stefano 43
Rebecca Dautremer “Formidabile Rebecca Dautremer e il viaggio di Jacominus.

La mostra racconta i quattro libri attraverso cui Rébecca Dautremer costruisce la vita, i luoghi, le relazioni e l’intero universo antropomorfo del coniglio Jacominus Gainsborough. Di volta in volta lo spettatore si stupisce per l’invenzione di formati libri mirabolanti capaci di comporsi come in un puzzle, e costruire un grande affresco di un epoca.
Il tempo - quello della vita, quello di un istante solo, quello del sogno o quello lineare - è uno dei grandi nodi delle storie di Jacominus che perfettamente dialogano con la location della mostra, le stanze di Alchemilla, collocate nello storico Palazzo Vizzani. In mostra sarà possibile ammirare l’enorme fregio disegnato per il leporello Un attimo soltanto che racconta la complessità di un istante in un affresco di una intera società o i teatrini di carta di Ti aspetto, che giocano su quello che la lentezza consente a poco a poco di vedere, sempre attraversando narrativamente le avventure di Jacominus. L’esposizione avrà in anteprima nazionale gli originali del prossimo libro, Formidable, dove Jacominus si lancia alla ricerca di una cosa formidabile che non è più capace di ricordare. In un miscuglio di stili molto diversi e di passaggi onirici Dautremer ci regala un ulteriore passo nella saga del suo personaggio.

Rebecca Dautremer è una popolare illustratrice francese di libri per bambini, e non solo. Ha studiato design grafica all’École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs nel 1995 e ha poi continuato a lavorare come redattrice, grafica e illustratrice . Nato nel sud della Francia, precisamente nelle Hautes Alpes, nel 1971, Dautremer attualmente lavora per Milan-Presse e Fleurus-Presse. Vive a Parigi con il marito Taï-Marc Lethanh e i loro tre figli.
Illustra orchi, strane principesse e un divertente Cyrano. I suoi libri per bambini sono stati descritti come poetici e con una sfumatura di umorismo. Le illustrazioni calde e dettagliate di Dautremer si ispirano principalmente alle fiabe. Influenzata dal decennio in cui è cresciuta, gli anni ’80, ama la fotografia , in particolare, Dautremer è affascinata dal modo in cui il mezzo fotografico inquadra le immagini, i colori e la luce. Utilizza la gouache nelle sue illustrazioni, una pittura a base d’acqua composta principalmente da pigmenti naturali e da un legante, utilizzata regolarmente per manifesti e illustrazioni da artisti commerciali. Dautremer crea anche immagini di grandi dimensioni su carta acquerellata.


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