mariadipietro

Ho amato tutto

date » 06-04-2024 10:10

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Cinquemila 𝚔𝚖 𝚙𝚎𝚛𝚌𝚘𝚛𝚜𝚒, 𝚝𝚞𝚖𝚞𝚕𝚝𝚘 𝚍𝚒 𝚎𝚖𝚘𝚣𝚒𝚘𝚗𝚒, 𝚌𝚎𝚗𝚝𝚒𝚗𝚊𝚒𝚊 𝚍𝚒 𝚟𝚘𝚕𝚝𝚒, 𝚜𝚏𝚒𝚘𝚛𝚊𝚝𝚒, 𝚊𝚜𝚌𝚘𝚕𝚝𝚊𝚝𝚒, 𝚙𝚎𝚛𝚜𝚒. 𝙸𝚕 𝚏𝚒𝚞𝚖𝚎, 𝚒𝚕 𝚜𝚞𝚘 𝚜𝚌𝚘𝚛𝚛𝚎𝚛𝚎, 𝚒 𝚜𝚞𝚘𝚒 𝚙𝚘𝚗𝚝𝚒, 𝚒𝚕 𝚝𝚎𝚖𝚙𝚘. 𝙻𝚎 𝚟𝚎𝚝𝚛𝚊𝚝𝚎, 𝚕𝚊 𝚕𝚞𝚌𝚎, 𝚒𝚕 𝚋𝚕𝚞 𝚎 𝚒𝚕 𝚐𝚒𝚊𝚕𝚕𝚘, 𝚒𝚕 𝚙𝚊𝚜𝚜𝚊𝚝𝚘, 𝚕𝚊 𝚜𝚝𝚘𝚛𝚒𝚊, 𝚕’𝟾𝟶𝟶, 𝚕𝚊 𝚏𝚘𝚝𝚘𝚐𝚛𝚊𝚏𝚒𝚊, 𝚒𝚕 𝚙𝚛𝚎𝚜𝚎𝚗𝚝𝚎... 𝙿𝚊𝚛𝚘𝚕𝚎, 𝚟𝚘𝚌𝚒, 𝚜𝚒𝚕𝚎𝚗𝚣𝚒. 𝙸𝚗𝚏𝚒𝚗𝚒𝚝𝚒 𝚙𝚊𝚎𝚜𝚊𝚐𝚐𝚒, 𝚍𝚎𝚝𝚝𝚊𝚐𝚕𝚒, 𝚌𝚒𝚎𝚕𝚒, 𝚌𝚘𝚕𝚘𝚛𝚒, 𝚘𝚖𝚋𝚛𝚎, 𝚜𝚝𝚛𝚊𝚍𝚎, 𝚌𝚞𝚛𝚟𝚎, 𝚍𝚒𝚜𝚌𝚎𝚜𝚎, 𝚜𝚊𝚕𝚒𝚝𝚎... 𝚊𝚕𝚋𝚎𝚛𝚒, 𝚚𝚞𝚊𝚗𝚝𝚒 𝚊𝚕𝚋𝚎𝚛𝚒, 𝚒𝚕 𝚟𝚎𝚛𝚍𝚎, 𝚒 𝚏𝚒𝚘𝚛𝚒, 𝚕’𝚊𝚌𝚚𝚞𝚊, 𝚒 𝚜𝚞𝚘𝚗𝚒, 𝚒𝚕 𝚟𝚎𝚗𝚝𝚘, 𝚕𝚊 𝚙𝚒𝚘𝚐𝚐𝚒𝚊, 𝚚𝚞𝚊𝚗𝚝𝚊 𝚙𝚒𝚘𝚐𝚐𝚒𝚊, 𝚒𝚕 𝚟𝚎𝚗𝚝𝚘, 𝚚𝚞𝚊𝚗𝚝𝚘 𝚟𝚎𝚗𝚝𝚘... 𝚕’𝚊𝚝𝚝𝚎𝚜𝚊 𝚎 𝚒𝚕 𝚜𝚘𝚕𝚎, 𝚒𝚕 𝚜𝚘𝚕𝚎, 𝚐𝚘𝚌𝚌𝚎, 𝚕𝚊 𝚌𝚕𝚎𝚜𝚜𝚒𝚍𝚛𝚊, 𝚒 𝚛𝚒𝚏𝚕𝚎𝚜𝚜𝚒, 𝚕𝚘 𝚜𝚙𝚎𝚌𝚌𝚑𝚒𝚘. 𝙸𝚕 𝚏𝚕𝚊𝚗, 𝚒𝚕 𝚟𝚒𝚗𝚘, 𝚒𝚕 𝚌𝚊𝚏𝚏𝚎̀ 𝚕𝚘𝚞𝚗𝚐𝚎, 𝚕𝚊 𝚌𝚊𝚛𝚝𝚊 𝚊𝚛𝚐𝚎𝚗𝚝𝚒𝚌𝚊, 𝚒𝚕 𝚝𝚊𝚌𝚌𝚞𝚒𝚗𝚘. 𝙴 𝙿𝚊𝚛𝚒𝚐𝚒, 𝚕𝚎 𝚋𝚊𝚐𝚞𝚎𝚝𝚝𝚎, 𝚒 𝚝𝚎𝚝𝚝𝚒, 𝚕𝚊 𝚖𝚞𝚜𝚒𝚌𝚊, 𝚕𝚎 𝚌𝚘𝚛𝚗𝚒𝚌𝚒, 𝚕𝚊 𝚝𝚘𝚛𝚛𝚎... 𝚎 𝚚𝚞𝚎𝚕 𝚖𝚊𝚝𝚝𝚒𝚗𝚘, 𝚒𝚕 𝚛𝚒𝚜𝚟𝚎𝚐𝚕𝚒𝚘... 𝚎 𝚍𝚒 𝚗𝚞𝚘𝚟𝚘 𝚊𝚣𝚣𝚞𝚛𝚛𝚘, 𝚕𝚊𝚟𝚊𝚗𝚍𝚊, 𝚕𝚊 𝚕𝚘𝚌𝚊𝚗𝚍𝚊, 𝚅𝚒𝚗𝚌𝚎𝚗𝚝, 𝚕𝚎 𝚘𝚕𝚒𝚟𝚎, 𝚒𝚕 𝚋𝚛𝚘𝚌𝚊𝚗𝚝𝚎, 𝚕𝚎 𝚜𝚝𝚘𝚛𝚒𝚎... 𝚕𝚎 𝚙𝚊𝚞𝚛𝚎, 𝚕𝚎 𝚕𝚊𝚌𝚛𝚒𝚖𝚎, 𝚒 𝚍𝚎𝚜𝚒𝚍𝚎𝚛𝚒, 𝚕𝚎 𝚏𝚎𝚛𝚒𝚝𝚎, 𝚕𝚊 𝚌𝚞𝚛𝚊...
Ora ho 𝚋𝚒𝚜𝚘𝚐𝚗𝚘 𝚍𝚒 𝚏𝚎𝚛𝚖𝚊𝚛𝚖𝚒, 𝚍𝚎𝚌𝚊𝚗𝚝𝚊𝚛𝚎, 𝚌𝚊𝚙𝚒𝚛𝚎, 𝚙𝚛𝚘𝚝𝚎𝚐𝚐𝚎𝚛𝚖𝚒… 𝚝𝚛𝚘𝚟𝚘 𝚕𝚎 𝚙𝚊𝚛𝚘𝚕𝚎, 𝚙𝚛𝚘𝚟𝚘 𝚊 𝚕𝚎𝚐𝚐𝚎𝚛𝚎, 𝚙𝚛𝚘𝚟𝚎𝚛𝚘̀ 𝚊 𝚜𝚌𝚛𝚒𝚟𝚎𝚛𝚎... 𝙶𝚛𝚊𝚣𝚒𝚎 𝚙𝚒𝚌𝚌𝚘𝚕𝚘 𝚌𝚞𝚘𝚛𝚎 𝚏𝚛𝚊𝚗𝚌𝚎𝚜𝚎, 𝚐𝚛𝚊𝚣𝚒𝚎 𝚙𝚒𝚌𝚌𝚘𝚕𝚘 𝚌𝚞𝚘𝚛𝚎 𝚒𝚝𝚊𝚕𝚒𝚊𝚗𝚘. 𝚃𝚞𝚝𝚝𝚘 𝚎̀ 𝚏𝚛𝚊𝚐𝚒𝚕𝚎, 𝚗𝚘𝚗 𝚎𝚜𝚒𝚜𝚝𝚎 𝚐𝚒𝚞𝚜𝚝𝚒𝚣𝚒𝚊, 𝚖𝚊 𝚌𝚎𝚛𝚌𝚘 𝚋𝚎𝚕𝚕𝚎𝚣𝚣𝚊, 𝚑𝚘 𝚒𝚕 𝚍𝚘𝚟𝚎𝚛𝚎 𝚍𝚒 𝚟𝚒𝚟𝚎𝚛𝚎 𝚎 𝚍𝚒 𝚟𝚒𝚟𝚎𝚛𝚕𝚊, 𝚎𝚜𝚜𝚎𝚛𝚎 𝚍𝚎𝚐𝚗𝚊. L'amore dona energie per vivere tutto, non le annienta per non vivere nulla.
𝙼𝚒 𝚏𝚎𝚛𝚖𝚘 𝚊𝚍 𝚊𝚜𝚌𝚘𝚕𝚝𝚊𝚛𝚎 𝚕’𝚊𝚌𝚚𝚞𝚊, 𝚕𝚎 𝚌𝚑𝚒𝚎𝚍𝚎𝚛𝚘̀ come, 𝚚𝚞𝚎𝚕 𝚌𝚑𝚎 𝚟𝚘𝚛𝚛𝚎𝚒 𝚎̀ 𝚜𝚘𝚕𝚘 𝚙𝚎𝚛𝚍𝚘𝚗𝚊𝚛𝚖𝚒… e avere pace, perché so solo amare.

aprile 2024

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argento

date » 02-02-2024 18:35

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𝙳𝚊𝚕𝚕𝚊 𝚏𝚒𝚗𝚎𝚜𝚝𝚛𝚊 𝚍𝚒 𝚌𝚊𝚜𝚊, 𝚕𝚊 𝚕𝚞𝚌𝚎 𝚊𝚗𝚗𝚞𝚗𝚌𝚒𝚊 𝚒𝚕 𝚖𝚊𝚝𝚝𝚒𝚗𝚘.
𝚂𝚒 𝚙𝚛𝚎𝚙𝚊𝚛𝚊𝚗𝚘 𝚒 𝚕𝚒𝚚𝚞𝚒𝚍𝚒 𝚙𝚎𝚛 𝚕𝚘 𝚜𝚟𝚒𝚕𝚞𝚙𝚙𝚘, 𝚜𝚒 𝚜𝚒𝚜𝚝𝚎𝚖𝚊 𝚕𝚊 𝚌𝚊𝚛𝚝𝚊 𝚎 𝚕𝚊 𝚌𝚕𝚎𝚜𝚜𝚒𝚍𝚛𝚊, 𝚜𝚒 𝚙𝚘𝚜𝚊 𝚕𝚊 𝚜𝚌𝚊𝚝𝚘𝚕𝚊 𝚍𝚒 𝚕𝚎𝚐𝚗𝚘 𝚗𝚎𝚕𝚕𝚊 𝚜𝚞𝚊 𝚋𝚘𝚛𝚜𝚊 𝚊𝚙𝚙𝚎𝚗𝚊 𝚌𝚞𝚌𝚒𝚝𝚊. 𝙽𝚎𝚕 𝚌𝚞𝚘𝚛𝚎 𝚍𝚒 𝚞𝚗 𝚙𝚊𝚛𝚌𝚘 𝚒𝚗𝚘𝚗𝚍𝚊𝚝𝚘 𝚍𝚒 𝚜𝚘𝚕𝚎, 𝚜𝚒 𝚎𝚛𝚐𝚎 𝚖𝚊𝚎𝚜𝚝𝚘𝚜𝚊 𝚞𝚗𝚊 𝚜𝚎𝚛𝚛𝚊 𝚍𝚒 𝚟𝚎𝚝𝚛𝚘 𝚎 𝚖𝚎𝚝𝚊𝚕𝚕𝚘, 𝚞𝚗 𝚕𝚞𝚘𝚐𝚘 𝚍𝚘𝚟𝚎 𝚕𝚊 𝚌𝚛𝚎𝚊𝚝𝚒𝚟𝚒𝚝𝚊̀ 𝚎 𝚕𝚊 𝚋𝚎𝚕𝚕𝚎𝚣𝚣𝚊 𝚜𝚒 𝚏𝚘𝚗𝚍𝚘𝚗𝚘 𝚒𝚗 𝚞𝚗 𝚒𝚗𝚌𝚊𝚗𝚝𝚎𝚟𝚘𝚕𝚎 𝚊𝚋𝚋𝚛𝚊𝚌𝚌𝚒𝚘. 𝚀𝚞𝚒, 𝚝𝚛𝚊 𝚒𝚕 𝚝𝚒𝚗𝚝𝚒𝚗𝚗𝚒𝚘 𝚍𝚒 𝚙𝚒𝚌𝚌𝚘𝚕𝚒 𝚟𝚘𝚕𝚊𝚝𝚒𝚕𝚒, 𝚒 𝚐𝚒𝚘𝚌𝚑𝚒 𝚍𝚒 𝚕𝚞𝚌𝚎 𝚎 𝚟𝚎𝚗𝚝𝚘 𝚕𝚒𝚎𝚟𝚎 𝚝𝚛𝚊 𝚒𝚕 𝚜𝚊𝚕𝚒𝚌𝚎 𝚙𝚒𝚊𝚗𝚐𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚎 𝚕'𝚘𝚍𝚘𝚛𝚎 𝚍𝚒 𝚙𝚒𝚊𝚗𝚝𝚎 𝚛𝚒𝚐𝚘𝚐𝚕𝚒𝚘𝚜𝚎, 𝚜𝚒𝚜𝚝𝚎𝚖𝚒𝚊𝚖𝚘 𝚕𝚊 𝚕𝚊 𝚝𝚎𝚛𝚗𝚊 𝚖𝚊𝚐𝚒𝚌𝚊. 𝚁𝚒𝚝𝚛𝚊𝚝𝚝𝚒 𝚜𝚒 𝚊𝚗𝚒𝚖𝚊𝚗𝚘, 𝚎𝚜𝚙𝚛𝚎𝚜𝚜𝚒𝚘𝚗𝚒 𝚜𝚒 𝚏𝚊𝚗𝚗𝚘 𝚌𝚊𝚗𝚝𝚒 𝚜𝚒𝚕𝚎𝚗𝚣𝚒𝚘𝚜𝚒. 𝙲𝚘𝚗 𝚕'𝚊𝚛𝚐𝚎𝚗𝚝𝚘 𝚜𝚒 𝚏𝚘𝚛𝚖𝚊𝚗𝚘 𝚕𝚎 𝚜𝚏𝚞𝚖𝚊𝚝𝚞𝚛𝚎 𝚍𝚎𝚕𝚕'𝚎𝚜𝚒𝚜𝚝𝚎𝚗𝚣𝚊. 𝙲𝚘𝚗 𝚖𝚊𝚗𝚘 𝚍𝚎𝚕𝚒𝚌𝚊𝚝𝚊 𝚎 𝚘𝚌𝚌𝚑𝚒𝚘 𝚊𝚝𝚝𝚎𝚗𝚝𝚘, 𝚜𝚒 𝚜𝚌𝚛𝚞𝚝𝚊 𝚗𝚎𝚕𝚕'𝚒𝚗𝚝𝚒𝚖𝚘 𝚍𝚎𝚕𝚕𝚎 𝚙𝚎𝚛𝚜𝚘𝚗𝚎, 𝚒𝚗 𝚚𝚞𝚎𝚕𝚕𝚎 𝚌𝚑𝚎 𝚜𝚒 𝚍𝚘𝚗𝚊𝚗𝚘, 𝚜𝚒 𝚙𝚘𝚗𝚐𝚘𝚗𝚘 𝚍𝚘𝚖𝚊𝚗𝚍𝚎, 𝚛𝚒𝚟𝚎𝚕𝚊𝚗𝚍𝚘 𝚕𝚊 𝚌𝚘𝚖𝚙𝚕𝚎𝚜𝚜𝚒𝚝𝚊̀ 𝚎 𝚕𝚊 𝚋𝚎𝚕𝚕𝚎𝚣𝚣𝚊 𝚗𝚊𝚜𝚌𝚘𝚜𝚝𝚊 𝚍𝚒 𝚘𝚐𝚗𝚒 𝚒𝚗𝚍𝚒𝚟𝚒𝚍𝚞𝚘. 𝚄𝚗 𝚜𝚘𝚛𝚛𝚒𝚜𝚘, 𝚞𝚗𝚊 𝚕𝚊𝚌𝚛𝚒𝚖𝚊, 𝚞𝚗'𝚘𝚖𝚋𝚛𝚊 𝚍𝚒 𝚖𝚊𝚕𝚒𝚗𝚌𝚘𝚗𝚒𝚊...𝙻𝚊 𝚜𝚎𝚛𝚛𝚊, 𝚌𝚘𝚗 𝚕𝚎 𝚜𝚞𝚎 𝚙𝚊𝚛𝚎𝚝𝚒 𝚝𝚛𝚊𝚜𝚙𝚊𝚛𝚎𝚗𝚝𝚒, 𝚍𝚒𝚟𝚎𝚗𝚝𝚊 𝚞𝚗 𝚌𝚘𝚗𝚏𝚎𝚜𝚜𝚒𝚘𝚗𝚊𝚕𝚎 𝚖𝚘𝚍𝚎𝚛𝚗𝚘 𝚒𝚗 𝚌𝚞𝚒 𝚜𝚒 𝚌𝚎𝚕𝚊𝚗𝚘 𝚜𝚝𝚘𝚛𝚒𝚎, 𝚜𝚘𝚐𝚗𝚒 𝚎 𝚍𝚎𝚜𝚒𝚍𝚎𝚛𝚒. 𝙻𝚞𝚌𝚎 𝚜𝚘𝚕𝚊𝚛𝚎 𝚏𝚒𝚕𝚝𝚛𝚊 𝚊𝚝𝚝𝚛𝚊𝚟𝚎𝚛𝚜𝚘 𝚘𝚐𝚗𝚒 𝚏𝚎𝚗𝚍𝚒𝚝𝚞𝚛𝚊, 𝚝𝚒𝚗𝚐𝚎𝚗𝚍𝚘 𝚐𝚕𝚒 𝚜𝚌𝚊𝚝𝚝𝚒 𝚍𝚒 𝚌𝚊𝚕𝚍𝚎 𝚜𝚏𝚞𝚖𝚊𝚝𝚞𝚛𝚎 𝚍𝚘𝚛𝚊𝚝𝚎. 𝙻𝚎 𝚏𝚘𝚝𝚘𝚐𝚛𝚊𝚏𝚒𝚎 𝚜𝚒 𝚝𝚒𝚗𝚐𝚘𝚗𝚘 𝚌𝚘𝚜𝚒̀ 𝚍𝚒 𝚞𝚗𝚊 𝚟𝚎𝚜𝚝𝚎 𝚙𝚘𝚎𝚝𝚒𝚌𝚊...
𝙰𝚌𝚌𝚊𝚍𝚎, 𝚚𝚞𝚒.
𝙾𝚛𝚊

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Peppe Barra e la Cantata dei Pastori

date » 29-12-2023 11:56

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tags » maria di pietro teatro trianon peppe barra la cantata dei pastori napoli,

𝘜𝘯𝘢 𝘯𝘰𝘵𝘵𝘦 𝘢 𝘕𝘢𝘱𝘰𝘭𝘪,
𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩𝘦̀ “.... 𝘚𝘦 𝘴𝘦𝘪 𝘵𝘳𝘪𝘴𝘵𝘦, 𝘮𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘦𝘳𝘷𝘪 𝘭𝘢 𝘧𝘰𝘳𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘷𝘢𝘳𝘤𝘢𝘳𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘴𝘰𝘨𝘭𝘪𝘢, 𝘪𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘤𝘪𝘵𝘵𝘢̀ 𝘵𝘳𝘰𝘷𝘪 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘶𝘯 𝘭𝘶𝘰𝘨𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘵𝘪 𝘴𝘵𝘳𝘢𝘱𝘱𝘢 𝘢 𝘵𝘦 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘰, 𝘤𝘩𝘦 𝘵𝘪 𝘵𝘳𝘢𝘴𝘤𝘪𝘯𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢. 𝘚𝘦 𝘢𝘮𝘪 𝘕𝘢𝘱𝘰𝘭𝘪, 𝘴𝘢𝘪 𝘥𝘰𝘷𝘦 𝘢𝘯𝘥𝘢𝘳𝘦. 𝘌 𝘭𝘢 𝘤𝘪𝘵𝘵𝘢̀ 𝘵𝘪 𝘢𝘤𝘤𝘰𝘨𝘭𝘪𝘦, 𝘵𝘪 𝘴𝘰𝘳𝘳𝘦𝘨𝘨𝘦 𝘦 𝘵𝘪 𝘱𝘢𝘳𝘭𝘢.”


Il suo volto: ogni espressione sussurrata, cantata, silente o marcata, disegna la sua anima che sgorga in ogni istante della sua interpretazione. Peppe Barra non è semplicemente un attore, le venature e gli intrecci di ogni sua parola sono l’essenza del teatro che prende vita nell’istante stesso che il suo corpo attraversa lo spazio, quello del palcoscenico della vita, reale, immaginata e sognata. Peppe Barra è un eclettico artista noto per le sue straordinarie capacità nel campo dell'arte e del teatro. La sua carriera poliedrica abbraccia la recitazione, la musica, la scrittura, creando un impatto significativo sulla scena artistica italiana. Il suo stile unico e la profonda connessione con la cultura napoletana emergono attraverso le sue opere, trasportando il pubblico in un viaggio emozionale e culturale. La sua presenza scenica vibrante e la capacità di mescolare tradizione e innovazione lo rendono un'icona indiscussa.
La "Cantata dei Pastori" è una rappresentazione teatrale popolare napoletana che ha radici antiche, Peppe Barra ha contribuito in modo significativo a mantenere viva questa tradizione attraverso la sua partecipazione a varie produzioni della Cantata dei Pastori. Questa forma teatrale è spesso associata alla tradizione natalizia e narra la storia della Natività con un tocco folkloristico e comico. Peppe Barra, con la sua presenza carismatica e la conoscenza approfondita delle tradizioni napoletane, ha portato la sua interpretazione unica a questo genere teatrale, contribuendo a preservare e trasmettere questa forma d'arte che affonda le radici nella cultura popolare della Campania. Nella cornice del teatro Trianon, Barra che incarna da cinquant’anni il pulcinellesco Razzullo, scrivano partenopeo inviato dall’imperatore a ‎Betlemme per il censimento delle nascite, insieme alla straordinaria Lalla Esposito nel ruolo di Sarchiapone, il bizzarro personaggio ‎fisicamente deforme che pratica l’arte dell’arrangiarsi, regalano uno spettacolo che si vive tutto di un fiato tra dolce malinconia e riso. Si dimentica per un istante qualsiasi briciola d’odio di questi tempi bui, le guerre si rifiutano e non appartengono a questo momento velato e protetto, vibra solo l’amore, solo l’amore.
La magia dell'arte di Peppe Barra risiede nella sua straordinaria capacità di emozionare il pubblico come pochi sanno fare. Attraverso la sua interpretazione teatrale questo meraviglioso artista crea un connubio unico di tradizione e innovazione che tocca il cuore come pochi sanno fare. La sua autenticità nell'esprimere le ricchezze della cultura napoletana, unita a una presenza scenica carismatica, trasforma ogni performance in un'esperienza coinvolgente e indimenticabile. Peppe Barra ha il dono di trasmettere emozioni profonde, unendo passione e maestria artistica per creare un impatto duraturo che va oltre il palcoscenico. La sua arte, ricca di sfumature e autenticità, continua a emozionare il pubblico, confermando il suo status di icona nelle arti e nel teatro.
Una serata unica nel cuore di Napoli, in un dicembre caldo dove ogni angolo del Teatro Trianon, diventa luogo di connessione tra il maestro e il cuore di tutti e tutte, creando ricordi indelebili che continueranno a nutrire passione per l'arte nel corso della vita, che altro non è che un palcoscenico infinito…

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L'ultima bellezza...

date » 30-11-2023 15:51

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Piccola anima fragile
sguardo dei miei sogni
ricordo desideri
come dolci armonie.
Sul pianoforte note di speranza
dipingo vento.
Vorrei vivere d'amore vicino
come il mare costante.
Tra sfumature di luce e melodie
ricerco la pace
nella stanza bianca memorie si rianimano e splendono
cornici blu
custodi del tempo passato e quella fotografia di una bambina sognata.
Domande senza risposta
amore che prova a tessere i giorni
ferisce per poi guarire quelle stesse ferite.
Come custodirlo questo sentimento fragile
nella camera oscura dell'anima tra le sfumature dell'argento?
Il mio corpo è stanco
immobile con il peso del dolore
prova a danzare e non si perdona.
L’anima non riesce più a respirare.
Sogno di abbandonarmi in una musica
trovare rifugio e consolazione
in una carezza d’armonia che lenisce ogni sofferenza.
Le dita sfiorano ad occhi chiusi
quei tasti di nuvole, con delicatezza
come una parola donata al cuore
in una dolce dolente preghiera…
… resto con me , confidente silente
ad accogliere il peso del dolore
incapace di alleviare questo tormento
in questo novembre
che questa volta mi ha fatto troppo male.
E vai sempre più via, come un’immensa bugia.

30/11 - maria

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Mario

date » 23-11-2023 15:27

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In questi giorni in Italia è uscita la prima monografia dedicata al fotografo e caro amico Mario Carnicelli. Le sue fotografie parlano di volti, persone, dell’individuo nella sua natura di essere sociale, “appartenente alla storia e alla comunità, con la quale condivide le circostanze che ne hanno segnato vita e identità. In questo libro fotografico piazze e strade rappresentano un luogo fondamentale di aggregazione, che Carnicelli ha immortalato in momenti cruciali della storia recente come, ad esempio, i funerali di Palmiro Togliatti. Attraverso un’accurata selezione di 85 fotografie, il volume documenta l’orientamento del lavoro di Carnicelli verso l’idea di «noi»: un concetto di comunità, partecipazione, e consapevolezza di esistere insieme e in relazione agli altri.” Mario è nato ad Atri nel 1937, vive e lavora a Pistoia, dove ho avuto il piacere di conoscerlo per la prima volta più di dieci anni fa. Da allora tanti sono stati i nostri incontri per parlare di fotografia, tutti mai fortuiti, di domenica mattina in Piazza Duomo con un caffè in una bella giornata di sole, o nel suo studio a parlare d’arte mentre mi spingeva, in compagnia di Felisia, a sviluppare senza remore, i nostri progetti fotografici. E proprio qualche giorno fa nel fargli un colpo di telefono per fargli vedere la lanterna magica di legno costruita pezzo dopo pezzo, e chiedergli se era disponibile per un ritratto, caso ha voluto che era lo stesso giorno dell’uscita del suo libro. La mattina trascorsa insieme è stata un’immersione totale nella camera oscura degli entusiasmi, come se il tempo altro non fosse che una moltitudine di possibilità per realizzare la prossima fotografia… e quel ci siamo donati reciprocamente, è il dentro delle cose belle.


Mario è in esposizione permanente a Palazzo Fabroni di Pistoia e questo libro, con testo della bravissima Roberta Valtorta, merita di essere sfogliato e tenuto tra i propri libri fotografici.

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Marcello Colasurdo: il grido carezzevole di un sogno

date » 05-07-2023 12:22

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tags » #marcellocolasurdo #zezi #tammorra #tammurriata,

Chi come te,
viscerale e passionale, potrà ricordare al popolo "chi sono, da dove vengo?"
Chi potrà, con la stessa voce, far vibrare una Tammorra per ricordarsi da che parte stare?
Quale canto potrà somigliare al tuo, dal mare alle foreste, con le braccia in cerchio che si fermano sul cuore?
Tempo ed acqua Marcello... dicevi sono la stessa cosa. Ora la tua voce è sparsa per sempre per non esser soli, in quel cerchio di infinite storie.
Si è fermato il tempo maestro, a questo punto non resta che iniziare la musica e danzare, per te.
Madre luna ti riconoscerà alla prima vibrazione... noi resteremo qui nel nostro errare.


- quella sera a Piedigrotta, insieme a te -

Oggi, cinque volte luglio 2023

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Kerkent

date » 18-05-2023 12:44

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Il vento è colmo di mare,
dalle piccole colline maestoso divide questa terra dall'Africa. Nessun confine divide i profumi, i suoni, in questa primavera di maggio, con un sole lieve che accarezza il giallo intenso delle pietre, con la sua luce satura di culture che si mescolano, si cercano, si confondono fino al baracco...

La vecchia Girgenti
Questo è il centro storico di Agrigento,
la vecchia Girgenti, Kerkent per gli Arabi, Gergent per i Normanni e infine Girgenti. Occupa quasi interamente il Colle di Girgenti in una posizione arroccata scelta nel Medioevo per esigenze difensive e anche per la vicinanza del nuovo porto più favorevole al commercio. Percorrendo a piedi le strade e i vicoli della vecchia Girgenti si possono scoprire gli angoli caratteristici e i monumenti più significativi che rimandano a complesse vicende storiche e umane che si sono succedute nei secoli tra invasori arabi, normanni, angioni, aragonesi… eppure, tutta questa ricchezza è abbandonata, l’erba cresce tra le pietre, i cornicioni delle case si sgretolano, le finestre consumate restano chiuse, tra incuria e gatti stanchi dormienti. Tutta la bellezza esplode lo stesso, la Chiesa di Santa Maria dei Greci, la Chiesa e il Monastero di Santo Spirito, la Cattedrale di San Gerlando… una bellezza tale da bastare a se stessa, ma che ha bisogno di attenzione e cura.
Attraversare queste strade, significa respirare il Mediterraneo, i suoi duemilaseicento anni di storia, i suoi Templi, da Empedocle a Camilleri… e significa sentirsi invasi da una tristezza infinita nell’appurare che in questo centro storico ancora non si è fatto abbastanza per garantire che questa storia e la sua bellezza, non corra il rischio di scomparire, anno dopo anno, nell’indifferenza delle istituzioni.
E’ successo già con altre città di avere la speranza che la nomina a Capitale della Cultura (Agrigento nel 2025) potesse, con i soldi ricevuti, far risplendere l’immenso patrimonio artistico e non servire meramente a favorire turismo (così importante e così pericoloso…) e a guardare al futuro. Questo “ricco patrimonio culturale del territorio” non sarà mai “il volano con cui si valorizza la variegata offerta culturale proposta in un’ottica di innovazione, promozione e, di conseguenza, di un successivo sviluppo socio-economico…” se si dimentica il passato, se non si tutela e non se ne ha cura, con forte consapevolezza.

( https://www.beniculturali.it/comunicato/24402 )



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Ⓟⓞⓔⓢⓘⓐ 𝔽𝕠𝕥𝕠𝕘𝕣𝕒𝕗𝕚𝕒
𝚂𝚒𝚌𝚒𝚕𝚢
Flaneuse
maggio 2023

agrigentomariadipietro30.jpgagrigentomariadipietro27.JPGagrigentomariadipietro29.jpgagrigentomariadipietro26.JPGagrigentomariadipietro33.jpgagrigentomariadipietro31.jpgagrigentomariadipietro32.jpgagrigentomariadipietro34.jpgagrigentomariadipietro36.jpgagrigentomariadipietro4.jpgagrigentomariadipietro5.jpgagrigentomariadipietro6.jpgagrigentomariadipietro7.jpgagrigentomariadipietro10.jpgagrigentomariadipietro11.jpgagrigentomariadipietro12.jpgagrigentomariadipietro14.jpgagrigentomariadipietro24.JPGagrigentomariadipietro20.jpgagrigentomariadipietro18.jpgagrigentomariadipietro41.jpgagrigentomariadipietro37.jpgagrigentomariadipietro2.jpgagrigentomariadipietro1.jpgagrigentomariadipietro3.jpgAgrigentomdp.jpg

Portatemi a Napoli...

date » 28-04-2023 12:51

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𝕋𝕒𝕔𝕔𝕦𝕚𝕟𝕠 - 𝕟𝕠𝕟 𝕖̀ 𝕤𝕠𝕝𝕠 𝕦𝕟𝕒 𝕡𝕒𝕣𝕥𝕚𝕥𝕒 𝕕𝕚 𝕔𝕒𝕝𝕔𝕚𝕠 •

𝚃𝚞𝚝𝚝𝚒 𝚖𝚊𝚝𝚝𝚒,
𝚊𝚕𝚖𝚎𝚗𝚘 𝚞𝚗 𝚖𝚒𝚕𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚕𝚎 𝚙𝚎𝚛𝚜𝚘𝚗𝚎 𝚌𝚑𝚎 𝚜𝚌𝚎𝚗𝚍𝚎𝚛𝚊𝚗𝚗𝚘 𝚒𝚗 𝚜𝚝𝚛𝚊𝚍𝚊, 𝚖𝚒𝚕𝚒𝚘𝚗𝚒 𝚍𝚒 𝚙𝚎𝚛𝚜𝚘𝚗𝚎 𝚌𝚑𝚎 “𝚜𝚘' 𝚝𝚊𝚗𝚝’𝚊𝚗𝚗𝚎 𝙲𝚊 𝚏𝚊𝚗𝚗 𝚜𝚎𝚖𝚙𝚎 '𝚎 𝚍𝚒𝚎́𝚋𝚋𝚎𝚝𝚎 𝚌𝚞' ‘𝚎 𝚜𝚞𝚘𝚗𝚗𝚎”, 𝚊𝚋𝚒𝚝𝚞𝚊𝚝𝚒 𝚊 𝚐𝚒𝚘𝚒𝚛𝚎 𝚍𝚒 𝚎𝚏𝚏𝚒𝚖𝚎𝚛𝚎 𝚜𝚙𝚎𝚛𝚊𝚗𝚣𝚎, 𝚌𝚘𝚗 𝚒 𝚕𝚘𝚛𝚘 𝚌𝚞𝚘𝚛𝚒 𝚊𝚍 𝚊𝚜𝚙𝚎𝚝𝚝𝚊𝚛𝚎 𝚜𝚎𝚖𝚙𝚛𝚎 𝚜𝚞𝚕𝚕𝚘 𝚜𝚝𝚎𝚜𝚜𝚘 𝚐𝚛𝚊𝚍𝚒𝚗𝚘 𝚍𝚒 𝚞𝚗 𝚟𝚊𝚜𝚌𝚒𝚘 𝚌𝚑𝚎 𝚘𝚖𝚎𝚝𝚝𝚎, 𝚌𝚎𝚕𝚊, 𝚜𝚞𝚋𝚒𝚜𝚌𝚎 𝚖𝚊 𝚌𝚑𝚎 𝚛𝚒𝚏𝚒𝚞𝚝𝚊 𝚘𝚋𝚋𝚎𝚍𝚒𝚎𝚗𝚣𝚊, 𝚜𝚘𝚝𝚝𝚘𝚖𝚒𝚜𝚜𝚒𝚘𝚗𝚎. 𝚄𝚗 𝚙𝚘𝚙𝚘𝚕𝚘 𝚜𝚎𝚖𝚙𝚛𝚎 𝚒𝚖𝚙𝚊𝚣𝚒𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚊 𝚌𝚘𝚜𝚝𝚛𝚒𝚣𝚒𝚘𝚗𝚒 e 𝚒𝚖𝚙𝚘𝚜𝚒𝚣𝚒𝚘𝚗𝚒, 𝚜𝚎𝚖𝚙𝚛𝚎 𝚍𝚊𝚕 "𝚋𝚊𝚜𝚜𝚘", 𝚗𝚘𝚗 𝚟𝚞𝚘𝚕𝚎 𝚒𝚕 𝚙𝚘𝚝𝚎𝚛𝚎 eppure 𝚗𝚎 𝚎̀ 𝚜𝚌𝚑𝚒𝚊𝚟𝚘, 𝚕𝚊 𝚜𝚞𝚊 𝚛𝚒𝚋𝚎𝚕𝚕𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚎̀ 𝚝𝚞𝚝𝚝𝚊 𝚜𝚞𝚊, 𝚊𝚏𝚏𝚎𝚝𝚝𝚒𝚟𝚊, 𝚍𝚒𝚜𝚙𝚎𝚛𝚜𝚒𝚟𝚊, esplosiva... 𝚖𝚒𝚕𝚒𝚘𝚗𝚒 𝚍𝚒 𝚌𝚘𝚛𝚙𝚒 𝚍𝚒 𝚞𝚗𝚊 𝚝𝚎𝚛𝚛𝚊 𝚍𝚒 𝚎𝚜𝚊𝚐𝚎𝚛𝚊𝚝𝚊 𝚋𝚎𝚕𝚕𝚎𝚣𝚣𝚊, 𝚎𝚜𝚊𝚐𝚎𝚛𝚊𝚝𝚎 𝚖𝚊𝚗𝚒𝚏𝚎𝚜𝚝𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚒 𝚍𝚒 𝚜𝚎𝚗𝚝𝚒𝚖𝚎𝚗𝚝𝚒 𝚎𝚍 𝚎𝚖𝚘𝚣𝚒𝚘𝚗𝚒, 𝚎𝚜𝚊𝚐𝚎𝚛𝚊𝚝𝚊 𝚒𝚗 𝚝𝚞𝚝𝚝𝚘, 𝚍𝚒 𝚖𝚒𝚕𝚕𝚎 𝚌𝚘𝚗𝚝𝚛𝚊𝚍𝚍𝚒𝚣𝚒𝚘𝚗𝚒, 𝚌𝚑𝚎 𝚍𝚊 𝚐𝚒𝚘𝚛𝚗𝚒 𝚜𝚒 𝚌𝚘𝚕𝚘𝚛𝚊 𝚎 𝚜𝚒 𝚖𝚎𝚜𝚌𝚘𝚕𝚊 𝚍𝚒 𝚜𝚞𝚘𝚗𝚒 𝚎 𝚙𝚊𝚛𝚘𝚕𝚎 𝚍𝚒𝚖𝚎𝚗𝚝𝚒𝚌𝚊𝚗𝚍𝚘𝚜𝚒 𝚍𝚎𝚕 𝚖𝚘𝚗𝚍𝚘 𝚒𝚗𝚝𝚎𝚛𝚘, 𝚞𝚗𝚊 𝚝𝚎𝚛𝚛𝚊 𝚌𝚘𝚗 𝚞𝚗’𝚞𝚗𝚒𝚌𝚊 𝚌𝚎𝚛𝚝𝚎𝚣𝚣𝚊, 𝚌𝚘𝚖𝚎 𝚕𝚎𝚒 𝚗𝚎𝚜𝚜𝚞𝚗𝚊.
𝚂𝚘𝚗𝚘 𝚐𝚒𝚊̀ 𝚝𝚊𝚗𝚝𝚎 𝚕𝚎 𝚙𝚊𝚛𝚘𝚕𝚎 𝚜𝚙𝚎𝚜𝚎 𝚒𝚗𝚞𝚝𝚒𝚕𝚖𝚎𝚗𝚝𝚎, sempre 𝚙𝚛𝚘𝚗𝚝𝚒 a denigrare questo popolo e questa città... 𝙽𝚊𝚙𝚘𝚕𝚒 𝚎̀ 𝚊𝚕𝚝𝚛𝚊 𝚌𝚘𝚜𝚊, 𝚗𝚎𝚕 𝚋𝚎𝚗𝚎 𝚎 𝚗𝚎𝚕 𝚖𝚊𝚕𝚎, 𝚖𝚊 𝚌𝚘𝚖𝚎 𝚜𝚎𝚖𝚙𝚛𝚎 𝚙𝚒𝚊𝚌𝚎 𝚕𝚊𝚜𝚌𝚒𝚊𝚛𝚕𝚊 𝚗𝚎𝚕 𝚜𝚞𝚘 𝚊𝚛𝚛𝚊𝚗𝚐𝚒𝚊𝚛𝚜𝚒, 𝚙𝚎𝚛 𝚜𝚌𝚛𝚘𝚕𝚕𝚊𝚛𝚜𝚒 𝚍𝚊 𝚘𝚐𝚗𝚒 𝚛𝚎𝚜𝚙𝚘𝚗𝚜𝚊𝚋𝚒𝚕𝚒𝚝𝚊̀. L𝚊𝚜𝚌𝚒𝚊𝚝𝚎 𝚐𝚒𝚘𝚒𝚛𝚎 𝚚𝚞𝚎𝚜𝚝𝚊 𝚐𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚙𝚎𝚛𝚌𝚑𝚎́ 𝚗𝚎 𝚑𝚊 𝚍𝚒𝚛𝚒𝚝𝚝𝚘, 𝚎 𝚕𝚊𝚜𝚌𝚒𝚊𝚝𝚎𝚐𝚕𝚒𝚎𝚕𝚘 𝚏𝚊𝚛𝚎 𝚌𝚘𝚗 𝚕𝚘 𝚜𝚝𝚎𝚜𝚜𝚘 𝚍𝚒𝚛𝚒𝚝𝚝𝚘 𝚍𝚒 𝚝𝚞𝚝𝚝𝚒, 𝚜𝚎𝚗𝚣𝚊 𝚙𝚊𝚞𝚛𝚊 𝚎 𝚜𝚎𝚗𝚣𝚊 𝚏𝚊𝚛𝚕𝚊 𝚜𝚎𝚗𝚝𝚒𝚛𝚎 𝚒𝚗 𝚌𝚘𝚕𝚙𝚊 𝚍𝚎𝚕𝚕𝚊 𝚜𝚞𝚊 𝚕𝚒𝚋𝚎𝚛𝚝𝚊̀. 𝙳𝚎𝚕 𝚌𝚊𝚕𝚌𝚒𝚘 𝚗𝚘𝚗 𝚖’𝚒𝚖𝚙𝚘𝚛𝚝𝚊 𝚗𝚞𝚕𝚕𝚊, 𝚍𝚎𝚕 𝚜𝚞𝚘 𝚜𝚒𝚜𝚝𝚎𝚖𝚊 𝚎 𝚍𝚎𝚕𝚕𝚎 𝚜𝚞𝚎 𝚒𝚙𝚘𝚌𝚛𝚒𝚜𝚒𝚎, 𝚖’𝚒𝚖𝚙𝚘𝚛𝚝𝚊 𝚍𝚒 𝚚𝚞𝚎𝚜𝚝𝚊 𝚝𝚎𝚛𝚛𝚊 𝚌𝚑𝚎 𝚟𝚒 𝚜𝚘𝚛𝚛𝚒𝚍𝚎 𝚊𝚗𝚌𝚑𝚎 𝚜𝚎 𝚗𝚘𝚗 𝚕𝚎 𝚊𝚟𝚎𝚝𝚎 𝚖𝚊𝚒 𝚍𝚊𝚝𝚘 𝚗𝚞𝚕𝚕𝚊, 𝚌𝚑𝚎 𝚟𝚒 𝚘𝚏𝚏𝚛𝚎 𝚞𝚗 𝚌𝚊𝚏𝚏𝚎̀ 𝚊𝚗𝚌𝚑𝚎 𝚜𝚎 𝚕𝚎 𝚊𝚟𝚎𝚝𝚎 𝚍𝚊𝚝𝚘 𝚟𝚎𝚕𝚎𝚗𝚘, 𝚖’𝚒𝚖𝚙𝚘𝚛𝚝𝚊 𝚍𝚒 𝚚𝚞𝚎𝚒 𝚋𝚊𝚖𝚋𝚒𝚗𝚒 𝚌𝚘𝚗 𝚐𝚕𝚒 𝚘𝚌𝚌𝚑𝚒 𝚍𝚒 𝚖𝚊𝚛𝚎 𝚌𝚑𝚎 𝚒𝚗𝚜𝚎𝚐𝚞𝚘𝚗𝚘 𝚞𝚗 𝚜𝚞𝚙𝚎𝚛𝚜𝚊𝚗𝚝𝚘𝚜 𝚊 𝚙𝚒𝚎𝚍𝚒 𝚜𝚌𝚊𝚕𝚣𝚒, 𝚊𝚒 𝚖𝚊𝚛𝚐𝚒𝚗𝚒 𝚍𝚒 𝚜𝚝𝚛𝚊𝚍𝚎 𝚍𝚒𝚜𝚜𝚎𝚜𝚝𝚊𝚝𝚎... 𝚍𝚒 𝚚𝚞𝚎𝚜𝚝𝚘 𝚖𝚊𝚐𝚖𝚊 𝚌𝚑𝚎 𝚜𝚘𝚕𝚘 𝚚𝚞𝚎𝚜𝚝𝚊 𝚌𝚒𝚝𝚝𝚊̀ 𝚎̀ 𝚌𝚊𝚙𝚊𝚌𝚎 𝚍𝚒 𝚜𝚙𝚛𝚒𝚐𝚒𝚘𝚗𝚊𝚛𝚎, 𝚎 𝚖𝚒 𝚌𝚘𝚖𝚖𝚞𝚘𝚟𝚎.
Poi, come sempre, Napoli non esiste, Napoli è un sogno, Napoli è un'illusione.


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Flaneuse alla deriva

2023 Naples


"... all’ombra degli alti tetti e tra le angustie delle vecchie vie..." a "... riparare nella più vasta ombra delle memorie"
Benedetto Croce

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Fotografia Ribelle

date » 11-04-2022 13:21

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Edizione aggiornata e ampliata, rispetto a quella del 2017, con l'aggiunta di 116 pagine e 6 fotografe.
33 fotografe che hanno rivoluzionato la fotografia (e la loro vita) raccontate dalla penna radicale di Pino Bertelli che, con amore e rabbia, accompagna le sue parole con una selezione fotografica per ogni artista presentata.

Berenice Abbot
Paola Agosti
Diane Arbus
Eve Arnold
Letizia Battaglia
Alexandra Boulat
Margaret Bourke-White
Lisetta Carmi
Carla Cerati
Claude Chaun
Maria Di Pietro
Martine Franck
Gisèle Freund
Nancy "Nan" Goldin
Kati Horna
Germaine Krull
Dorothea Lange
Annie Leibovitz
Vivian Maier
Sally Mann
Mary Ellen Mark
Lee Miller
Lisette Model
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Le immagini di queste singolari fotografe, disuguali, imperfette o talvolta celebrate malamente, esprimono una cartografia dell’esistenza che — per alcune di loro — smargina nell’indignazione o nella ribellione. Sono numi della rivolta, pi  che mai necessari, che si affrancano ai dannati, ai reprobi, agli schiavi, ai freak, per i quali ancora e sempre occorre ricordare la necessit  della resistenza sociale e dell’insubordinazione che ne consegue.
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Gli incantevoli attimi di Rebecca Dautremer

Secondo la definizione di Platone, attimo è “il punto di arrivo e di partenza di ciò che si muove verso lo stare fermo e di ciò che sta fermo verso il muoversi” concetto ripreso da Kierkegaard quando definisce la nascita della religione come l'irrompere dell'eternità nel tempo. Secondo il filosofo tedesco la vita dell’Universo non si sviluppa seguendo il tempo linearmente, ma ripete eternamente un certo corso rimanendo sempre se stesso, l’Universo rinasce e perisce secondo cicli temporali ben precisi e necessari. Heidegger invece, astrae da ogni implicazione religiosa e considera l'attimo il “presente autentico” mettendolo in opposizione all'ora, Jaspers a sua volta vede nell'attimo la “totalità del reale, la presenza dell'eterno”.
Per Nietzsche tutto quel che esiste è un eterno presente: l’individuo si riappropria così del proprio tempo, primo passo per liberarsi delle logiche tradizionali cristianizzanti che reputano il futuro ben più importante del passato e impongono una vita secondo schemi come quello della salvezza divina.
Nell’eterna lotta che l’essere umano combatte contro il tempo, forse l’unica possibilità di vittoria sta nel catturarne l’essenza e vivere il presente, essendo responsabili sulla forza e sul valore dell’attimo presente… il giorno non aspetta, il sole sorge e tramonta senza attendere la nostra presenza, inseguiamo disperatamente qualcosa, interpretando la vita secondo un finale, un significato.
Il tempo, il presente, l’attimo che fugge.
Dobbiamo solo accettare di esistere nel presente e di amare gli attimi che fuggono via, e raccoglierli in infiniti attimi nel teatro della vita, l’arte del “qui e ora”.
Qual è il valore dell’istante, dentro i tanti istanti, dei secondi, dei minuti, delle ore, dei giorni di una vita? Da questo pensiero, probabilmente, Rébecca Dautreemer crea la sua meravigliosa opera Un attimo soltanto, un albo illustrato che continua la sua poetica creazione, innegabilmente di straordinaria bellezza nella storia dell’arte del disegno e dell’illustrazione.
«Ti accorgerai presto che la storia di questo libro dura un attimo.
Un attimo soltanto.
Uno solo.
Come?
Un’unica immagine per raccontare un solo attimo senza importanza? Ma chi vogliono prendere in giro? Sarà davvero un libro?! Va bene, capisco che tu te lo chieda. Ma guarda quanta gente c’è in questa immagine. Tantissima. […] Ognuno di loro ha vissuto quest’attimo. E ognuno di loro meritava di farlo»

Rebecca raccoglie granelli di sabbia di storie sul palcoscenico della vita. Lo fa senza il desiderio di essere esaustiva bensì cercando di restare in quel briciolo d’istante che esisterà in relazione con l’altro, libero di cercare il proprio tempo, il proprio attimo danzante.
"Ci hai mai pensato?
In ogni attimo che vivi, se senti il cuore che batte, l’aria che respiri nelle narici, il peso del corpo sul pavimento e la luce davanti agli occhi, e se in quello stesso istante pensi alle innumerevoli persone che vivono e respirano attorno a te, a quelle vicine e lontane, a quelle che conosci e ad altre che non conosci, a quelle che sono felici, infelici, ricche o povere, sotto il sole o al freddo, e a tutte le altre alle quali non riesci nemmeno a pensare tanto sono numerose, se pensi che anche loro condividono esattamente il tuo stesso attimo… se pensi all’aria, al peso del corpo, alla luce…”

Come con una fotografia (…è cosi che io raccolgo attimi) Rebecca insegue quella luce per immortalare l’attimo. A tutte le domande, a qualcuna si risponde, a tutte le altre, resta il mistero.
Il formato del libro, di grande dimensione, suggerisce una particolare lettura: dopo averlo aperto, come a guardare le stelle, bisogna sedersi per terra e farlo scorrere lungo tutto il pavimento per poter silenziosamente, ammirarlo in tutta la sua bellezza. Attraverso la matita di Rebecca Dautremer, come in un teatro, lo spettacolo esiste appena si accendono le luci e si apre il sipario, e un attimo dopo la chiusura dello stesso, non esiste più. Come la vita reale, non può essere rinchiuso in un libro, ma le creature di Rebecca sono custodite in un libro e sono libere, si muovono, parlano, danzano, come attori e attrici recitano con ogni singolo movimento del corpo, ogni singola espressione si compie lì, in quel momento, in quel preciso istante, come se tutto accadesse per la prima e forse unica volta.
Vi ritroverete immersi in un mondo pieno e ricco d’arte, come in un quadro di Brugel, tra natura e umanità , tra paesaggi e scene di vita quotidina, spesso rese in senso umoristico, caricaturale e grottesco, attraverso una minuziosità di particolari tipici della pittura fiamminga. E allo stesso modo non si può non ricordare l’artista Beatrix Potter con le sue storie e illustrazioni, la sua passione per il mondo naturale e gli animali, proprio come il mondo che crea Rebecca e che in un attimo soltanto vede il suo Jacominus in altre ore felici.
Le doti artistiche di Rebecca Dautremer emergono più che mai in questo immenso spazio, ben sette tavole che si aprono lungamente: dalla prospettiva all’animazione dei personaggi, tutto è costruito e progettato alla perfezione. Sullo sfondo la valle e due piccole mongolfiere pronte al volo, un cinghiale con sotto al braccio un giornale fuma il sigaro, uccelli, orsi, conigli, il Tricot Club, una libreria, un teatro e il furgoncino della cremeria di Martin, il campanile, la mongolfiera in volo e un carosello. Una giostra di cento anime che pullulano da piccole figure sullo sfondo a le grandissime figure che sembrano venirci incontro in primo piano con un’impressionante tridimensionalità che ci fa perdere nella dinamicità di tante piccole scene animate.
Rebecca inserisce nella lunga striscia anche il negativo o meglio una riproduzione identica del recto, ma nella forma dello schizzo, l’abbozzo non ancora perfezionato dai colori e puntellato gentilmente da numero - dall’1 al 100. I protagonisti di quest’attimo infatti, colti in quel millesimo di secondo è servito all’autrice per immaginarseli lì, ciascuno con la sua storia, dentro e fuori, e viceversa.
Jan Gainsborough, Beatrix, Martin, Extravaganza, Nino, Benedetto, la signora de Paris, Francesco, Clementina, Kris, il Milionario, Josè, Piuma, Furio, Isadora, Agneta, Giuseppe, Luisella, Darius, Thomas, Zabel e Mabel, La poetessa, Noemi, Stefano, Paolina, Cesare, Alice, Cleo, Leone e Napoleone, Emilio, Maria, Odile, Dolce e… Jacominus che “sentì un calore invadergli le guance, poi il cuore, poi tutto il corpo. Gli sembrava di fluttuare, e di essere felice come mai avrebbe creduto…”
Ogni schizzo di Rebecca non è una semplice riproduzione del personaggio, ma una serie di ritratti, di vite autonome da ricercare nella folla.
Provate a cercare la gatta Extravaganza…
Questo libro, universo di Jacominus Gainsborough, protagonista amatissimo di un altro libro di Rebecca Dautremer, si può leggere nel modo che si preferisce: immaginare la storia dei personaggi, inventare l’attimo, farsi trascinare, ricostruire relazioni e azioni di tutti i personaggi, oppure ascoltare l’artista Dautremer, centimetro dopo centimetro, ad ogni linea.
L’unicità di quest’opera è il valore che l’istante ha, oltre il proprio. Gli istanti degli altri si intrecciano inevitabilmente come gesti rivolti all’intero universo, fatto di poesia.
Se il mondo fosse stato più giusto… se la signora Magloire non avesse perso l’ago, se Irene non avesse mai commesso sciocchezze, se Agneta avesse saputo rivelare il suo amore, se Giuseppe l’avesse incontrata prima, se Beatrix non avesse fatto di testa sua… “insomma fu proprio un attimo soltanto, pieno di se e di ma, come ogni altro.”

Le creazioni di Rebecca, tra cui i nuovi schizzi preparatori di un prossimo libro “Formidable”, sono in mostra a Bologna dall’otto al trenta marzo 2023 nelle stanze di Alchemilla, a Palazzo Vizzani.
Via Santo Stefano 43
Rebecca Dautremer “Formidabile Rebecca Dautremer e il viaggio di Jacominus.

La mostra racconta i quattro libri attraverso cui Rébecca Dautremer costruisce la vita, i luoghi, le relazioni e l’intero universo antropomorfo del coniglio Jacominus Gainsborough. Di volta in volta lo spettatore si stupisce per l’invenzione di formati libri mirabolanti capaci di comporsi come in un puzzle, e costruire un grande affresco di un epoca.
Il tempo - quello della vita, quello di un istante solo, quello del sogno o quello lineare - è uno dei grandi nodi delle storie di Jacominus che perfettamente dialogano con la location della mostra, le stanze di Alchemilla, collocate nello storico Palazzo Vizzani. In mostra sarà possibile ammirare l’enorme fregio disegnato per il leporello Un attimo soltanto che racconta la complessità di un istante in un affresco di una intera società o i teatrini di carta di Ti aspetto, che giocano su quello che la lentezza consente a poco a poco di vedere, sempre attraversando narrativamente le avventure di Jacominus. L’esposizione avrà in anteprima nazionale gli originali del prossimo libro, Formidable, dove Jacominus si lancia alla ricerca di una cosa formidabile che non è più capace di ricordare. In un miscuglio di stili molto diversi e di passaggi onirici Dautremer ci regala un ulteriore passo nella saga del suo personaggio.

Rebecca Dautremer è una popolare illustratrice francese di libri per bambini, e non solo. Ha studiato design grafica all’École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs nel 1995 e ha poi continuato a lavorare come redattrice, grafica e illustratrice . Nato nel sud della Francia, precisamente nelle Hautes Alpes, nel 1971, Dautremer attualmente lavora per Milan-Presse e Fleurus-Presse. Vive a Parigi con il marito Taï-Marc Lethanh e i loro tre figli.
Illustra orchi, strane principesse e un divertente Cyrano. I suoi libri per bambini sono stati descritti come poetici e con una sfumatura di umorismo. Le illustrazioni calde e dettagliate di Dautremer si ispirano principalmente alle fiabe. Influenzata dal decennio in cui è cresciuta, gli anni ’80, ama la fotografia , in particolare, Dautremer è affascinata dal modo in cui il mezzo fotografico inquadra le immagini, i colori e la luce. Utilizza la gouache nelle sue illustrazioni, una pittura a base d’acqua composta principalmente da pigmenti naturali e da un legante, utilizzata regolarmente per manifesti e illustrazioni da artisti commerciali. Dautremer crea anche immagini di grandi dimensioni su carta acquerellata.


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flaneuse alla deriva

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